Chirurgia refrattiva, parola all’esperto: intervista al dott. Loris Catania.

Oggi abbiamo incontrato il Dottor Loris Catania, Oculista nella provincia di Treviso, per scoprire alcune curiosità sulla chirurgia refrattiva e per discutere sulla compatibilità della stessa con l’uso più comune degli occhiali da vista.

· Per quali difetti visivi può essere applicata la Chirurgia laser?

Tale chirurgia, da molti anni è usata per eliminare difetti visivi come miopia, astigmatismo e ipermetropia.

 

· Crede che la chirurgia laser possa andare in contrasto con l’attività dell’ottico di proporre l’occhiale come sistema principale per la correzione di tali ametropie?

Solo in apparenza è in antitesi con l’attività dell’Ottico. Certo, servirebbe per evitare l’uso degli occhiali, ma leggendo il consenso informato riguardante tali interventi, si evince che comunque anche dopo chirurgia refrattiva un occhiale può essere necessario o almeno utile, per una presbiopia già presente o acquisita o anche solo da “riposo” o per perfezionare la visione da lontano. Se da  9 diottrie di miopia si passa ad averne solo 1 o  2 cambia la vita ma un occhiale sarà ancora se non necessario, utile.

·  Che interventi vengono eseguiti tramite l’uso del laser ? 

Gli interventi che si eseguono sono : la classica PRK ( cheratectomia Fotorefrattiva) con laser a eccimeri, la  LASIK ( laser in situ cheratomileusi ) con l’uso del femtolaser + laser a eccimeri, e più di recente la SMILE.

· Benché il laser sia diventato, specialmente negli ultimi anni, una valida terapia per correggere i vari difetti visivi ha radici lontane in quanto le prime operazioni sono state effettuate negli anni 90. Ci può spiegare l’evoluzione che ha subito questa tecnica?

Negli anni ’90 con l’avvento del laser a eccimeri ci fu un “boom” della chirurgia laser per lo meno per la correzione della miopia con o senza astigmatismo; in effetti i risultati erano  buoni, pur con software ancora un po’ grossolani e con qualche effetto collaterale successivo come dolore per uno-due giorni, secchezza oculare, visione di aloni o cerchi luminosi specie di sera. Ebbero quindi successo sia la PRK (semplice applicazione di laser a eccimeri) che la LASIK, utilizzata oltre che per la miopia anche per l’ipermetropia, che comportava peraltro, prima dell’ applicazione degli eccimeri, una manovra con uno strumento tagliente (microcheratomo).Negli anni 2000 la tecnologia di questi interventi è migliorata, con laser meno invasivi, software più raffinati e l’avvento del femtolaser che nella LASIK ha sostituito il microcheratomo. Gli effetti collaterali glare, aloni, dolori post-operatori ecc si sono pressoché annullati.

· Oltre a un miglioramento del recupero post-intervento sono presenti anche dei passi avanti a livello di percentuale di correzione del difetto?

I risultati refrattivi, perfettamente prevedibili dopo gli esami preliminari, sono ottimali pressoché nel 100% dei casi

·  Nonostante i miglioramenti tecnologici e la qualità della visione post-intervento, da dati statistici risulta però una flessione dell’interesse mostrato dai pazienti che ad oggi sembrano preferire l’uso dell’occhiale. Come spiega questo dato?

La crisi economica che dura dal 2008 e non è per niente esaurita, fa si che ci si pensi un po’ prima di effettuare una spesa pur non altissima per un intervento laser, ma ciò spiega solo in parte questo ridotto interesse,  pensiamo a come fioriscono le attività di estetista o di medicina e chirurgia estetica…

·  A cosa è imputabile quindi?

C’è forse paura o diffidenza perché la stampa ha riferito di casi con cattivo esito. Trattasi però di casi isolati, non recenti, dove controindicazioni esistenti sono state ignorate o casi con effetti collaterali minimi esagerati dal paziente o risultati buoni ma inferiori  ad aspettative esagerate del paziente che voleva una supervisione. C’è inoltre una nuova filosofia per cui di fronte a un intervento laser non proprio indispensabile si preferisce non “ subire”, non “ essere toccati “

·  Precedentemente ci ha accennato di una nuova tecnica detta SMILE. Ce ne può parlare?

 Da non molto tempo per la correzione della miopia si esegue anche un nuovo tipo di intervento, la SMILE, che utilizza solo il laser a Femtosecondi; questa tecnica, in teoria migliore perché risparmia gli strati anteriori della cornea, ma presenta un “passaggio” manuale non sempre facile o esente da complicazioni.

· Le altre tecniche invece cosa possono garantire al paziente che decide di sottoporsi all’ intervento Laser?

Le tecniche PRK e LASIK sono pressoché  esenti da rischio di complicanze, hanno risultati prevedibili e sono sempre efficaci. Si eseguono in anestesia topica ,solo collirio anestetico, durano pochi minuti e si torna a casa dopo mezz’ora.

· Come porrebbe fine al “dubbio amletico” di un paziente che deve decidere tra occhiale e la terapia laser?

Concludendo: l’importante è” vedere bene”, che sia con occhiali, lenti a contatto o dopo chirurgia refrattiva laser che, si ribadisce dà risultati ottimali e prevedibili, pur, come già detto, non escludendo l’uso di un occhiale per un ulteriore perfezionamento.